Palazzo Stark. La Dimora dei Cavalieri

da | 19 Maggio 2020 | Antichi Palazzi e Castelli Abbandonati, Antiche Ville Abbandonate | 0 commenti

Nel cuore di un piccolo borgo italiano che conta poco più di cinquemila anime, le cui origini risalgono al periodo dell’impero romano, si erige questa splendida villa di grande valore e importanza storica. Il piccolo borgo che la avvolge, di chiara impronta medioevale e caratterizzato da numerose piccole vie che si diramano verso il centro, fu scenario, al tempo, di numerosi e importanti avvenimenti di stampo politico e sociale. Il palazzo, insieme alle molte altre ville presenti nell’area, è una chiara testimonianza dell’importanza del paese nei tempi remoti.

La sontuosa dimora risale al XVI (sedicesimo) secolo, fu residenza di una storica famiglia di origini sarde e i complessi adiacenti furono residenza estiva di un’importante famiglia di Conti. La villa venne poi ricostruita nel 1700 sulla precedente struttura ormai vecchia di alcuni secoli. L’ultima discendente della nobile famiglia se ne è andata nell’anno 2005, data presunta dell’abbandono definitivo. La famiglia rivestiva un’importanza tale nel contesto sociale ed economico, che la via lungo la quale sorge il palazzo porta il nome della famiglia stessa e rappresenta una delle vie principali del borgo.

Passeggiando per le vie centrali del piccolo centro abitato non si può non notare un alto muro di cinta che avvolge e protegge la residenza da sguardi indiscreti. Oltre quel muro e le sue inferriate, si nasconde un meraviglioso giardino sul quale si affaccia il palazzo: è possibile scorgerlo soltanto attraverso le sbarre degli antichi cancelli ormai arrugginiti ma non meno imponenti, che ne delimitano gli antichi accessi.

Cosa dire delle famiglie che lo hanno abitato? È difficile scrivere a riguardo, la loro storia è molto vasta e articolata e si dirama nei tempi, da una regione e da una generazione all’altra. L’albero genealogico è assai intricato e di difficile interpretazione a causa dei molti nomi delle figure familiari e di alcune date mancanti, un tempo ad esempio, molte date di nascita non venivano registrate. Abbiamo reperito svariati documenti e lettere scritte dal padre al figlio. La loro è una storia grandiosa e importante, separata dalla guerra. Forse una delle più struggenti che abbiamo mai avuto la fortuna di conoscere. Il padre e il figlio, ambedue militari, si scrivevano dalle trincee e si parla dell’angoscia vissuta dalla madre da sola a casa logorata da quelle attese infinite che solo chi ha vissuto quei giorni può comprendere. Provo sempre un forte senso di struggimento e di commozione quando leggo questo tipo di testimonianze, scritte di pugno con la stilografica in italiano antico e assolutamente perfetto, nello stile e nella forma, nelle quali si invoca di sovente la protezione e la benedizione di Dio, denotando la profonda e caritatevole religiosità che accompagnava la nobiltà di un tempo, valori che a noi oggi è dato solo rievocare attraverso questi piccoli tesori che, se siamo fortunati, possiamo tenere tra le mani per qualche minuto, il tempo di una veloce sbirciata. Non so raccontarvi i brividi sulla pelle mentre leggiamo le loro storie, le loro preoccupazioni, il loro coraggio.

Il padre nacque all’incirca a metà del 1800 da un’importante famiglia di origini sarde, figlio a sua volta di un noto politico e magistrato del tempo, prestò giuramento militare a 22 anni e si sposò a 42 anni. Verso la fine del 1800, dall’unione con la moglie nacque il figlio, prestò anch’egli giuramento all’età di 20 anni. Morì nel paese presso questa residenza negli anni ’60 quando aveva ormai superato la settantina e ricevette numerosi titoli e riconoscimenti molti dei quali ereditari, tra i quali, per elencarne alcuni, quello di Cavaliere, Cavaliere della Corona, e la medaglia d’Argento al Valore. Croce al Merito di Guerra e Medaglia Commemorativa Nazionale della Prima Guerra Mondiale per gli anni dal 1915 al 1918 e fu fregiato del riconoscimento d’Onore per i mutilati di guerra. Sua moglie nacque in data indefinita tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900.

Non possiamo purtroppo riportare il contenuto delle lettere in quanto trattasi di documenti riservati, ma esse riportano le corrispondenze tra il padre e il figlio separati dalla guerra ma costantemente in contatto. Esse raccontano la malinconia della madre rimasta a casa da sola, la quale per via della solitudine e della mancanza di distrazioni, viveva, a detta del padre, quella grande dimora come un luogo di morte, con tutte le preoccupazioni e i timori di madre e di moglie. Dalle lettere si evince che purtroppo il figlio riportò gravi ferite in seguito una delle operazioni militari e cercarono di mantenere la madre all’oscuro dell’accaduto per non destarle ulteriore angoscia e preoccupazione fino al giorno in cui il figlio non fu dimesso dall’ospedale e mandato a casa. In seguito alle ferite di guerra fu congedato in via definitiva poiché considerato permanentemente inabile, la carriera dell’allora Capitano fu così destinata ad interrompersi.

Osservando il palazzo, è possibile distinguere la parte nobile riservata alla famiglia e la parte più povera riservata probabilmente alla servitù, ai fattori, o al personale che lavorava alle loro dipendenze. L’edificio è a pianta quadrata, con al centro l’incantevole giardino, la disposizione perimetrale ricorda quella di una fortificazione con un imponente cancellata d’ingresso che si affaccia direttamente su una delle vie principali del borgo. La parte nobile vanta delle stanze davvero incantevoli e sontuose, in particolare i tre saloni al piano inferiore, il primo con un bellissimo ed elegantissimo tavolo da biliardo, il salone centrale col camino e splendidamente affrescato, in particolare ci ha rapiti il dipinto sul soffitto raffigurante la scena in cui Arianna porge il gomitolo di lana a Teseo. L’altro incantevole salone con soffitto a volta presenta anch’esso un ampio camino, un pianoforte, la libreria e un bellissimo divano a sultana rosso circolare posto al centro della stanza. Le stanze più affascinanti sono sicuramente quelle da letto, tra le quali spiccano una camera con caminetto arredata in stile egizio, la piccola cameretta per i bambini arredata in carta da parati che si intona con le lenzuola azzurre e le due camere padronali in ricche ed eleganti tappezzerie rosse. Ci hanno lasciato letteralmente senza fiato. Interessante la piccola stanza a cupola (forse in passato un piccolo tempio o cappella) raffigurante delle creature marine, interamente decorata e rivestita a mosaico di conchiglie, rocce e pietre marine, minuziosamente catalogate e disposte su scaffali.

Qualche curiosità su questo luogo: originariamente le statue che vediamo in giardino sotto il loggiato erano disposte al piano superiore sopra le colonne del cornicione dell’ampia terrazza, sono state probabilmente spostate al piano inferiore per evitare potessero cadere e danneggiarsi creando al contempo pericolo. Una parte dell’ampio terreno posseduto dalla famiglia fu donato alla parrocchia che sfruttò per edificare una scuola poco dopo il primo decennio del 1900. Recentemente grazie a un intervento di volontari e un grande lavoro di squadra, l’ampio giardino è stato ripulito e riportato al suo antico splendore. Nel giardino del palazzo è possibile ammirare uno splendido esemplare di albero di quercia bicentenario. Nel piccolo borgo esiste una chiesetta dove sono sepolti alcuni dei personaggi della nobile famiglia.

Qui sotto la galleria fotografica e il video dell’esplorazione.

Aggiornamento

Grazie all’encomiabile lavoro svolto da un gruppo di volontari e dalla parrocchia, la quale, viste le ripetute intrusioni e resasi conto dell’attenzione e della curiosità che questo incredibile gioiello abbandonato stava attirando intorno a sé, il palazzo e il suo meraviglioso cortile sono stati finalmente bonificati e messi in sicurezza. È oggi possibile visitarlo grazie a una visita guidata e alla disponibilità dei volontari. Vi chiediamo quindi di rispettare il luogo e di non tentare di introdurvi illegalmente, non ce n’e’ alcuna necessità. Chi desiderasse visitarlo può contattarci privatamente, sarà nostra premura fornirvi le indicazioni e i contatti.

Galleria Fotografica

Esploratore. Fotografo. Viaggiatore del tempo.

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Il video dell’esplorazione.

Sotto la Polvere nasce dall’amore e la passione per i luoghi dismessi e abbandonati. Le esplorazioni sono realizzate nel rispetto più assoluto del luogo visitato, senza alcuna forma di effrazione o danneggiamento. Spesso li troviamo per caso o ci vengono suggeriti. Non indichiamo mai il nome reale del luogo e la sua ubicazione per salvaguardarlo da vandali e potenziali malintenzionati.

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